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Il punto nascita dell’ospedale di Vipiteno è stato per molti anni un esempio di eccellenza nell’assistenza al parto in ambiente ospedaliero e riferimento non solo per le donne del territorio ma per quelle di tutta Italia che cercavano una nascita rispettata.
Nell’Ospedale di Vipiteno il concetto di fisiologia non è rimasto incatenato ad un ideale di perfezione ma è stato ricercato e valorizzato nelle specificità proprie del percorso di ogni donna e di ogni nascita, supportato da un’assistenza rispettosa e da un approccio orientato all’empowerment. Ciò ha condotto a risultati esemplari in termini di esiti materni e neonatali e di soddisfazione al parto, con ricadute positive su tutto il periodo del post partum, l’allattamento, il puerperio e la salute globale della donna e della famiglia.
Le scelte politiche si sono orientate, negli ultimi anni, verso una riduzione dei punti nascita periferici, con la chiusura e l’accorpamento di quelli in cui si assista ad un numero di parti inferiore alla soglia stabilita.
laddove afferma che "una donna dovrebbe partorire in un luogo che le dia la sensazione di essere sicura ed al livello più periferico nel quale sia possibile assicurare una assistenza appropriata e sicura".
Alle modalità di assistenza alla nascita attuate nell’ospedale di Vipiteno si guarda ora come ad un esempio, tanto che si arriva a parlare di “modello Vipiteno”, mentre esso viene chiuso.
L’idea della canzone prende vita dai racconti di chi ha vissuto la nascita a vipiteno. Immagini, condivisioni, suggestioni ed emozioni hanno ispirato parole e musica a Beatrice, che ha potuto realizzare questo piccolo dono con l’aiuto di Valentina, Lucia, Mirta, Giovanna e Filippo.
I nostri più sentiti ringraziamenti vanno a:
Lucia Icardi, madre e cantante, per la sua voce, dolce e potente come un parto.
Valentina Safadi, madre e musicista, per il suono commovente della sua viola e per aver prestato la sua voce, insieme a Beatrice e Mirta.
Filippo Lucaroni, musicista ed insostituibile tecnico audio, per la registrazione, il missaggio e l’infinita pazienza.
Per le immagini ringraziamo, Arianna Ferrari, Corina Benini, Sara Zanetti, Daiana Foppa, Stefano Orsini, Marta Nori, Francesca Bartolozzi e i diversi gruppi attivi nella difesa del punto nascita di Vipiteno.
Il nostro ultimo e più grande grazie va a tutto il personale del Reparto materno infantile dell’Ospedale di Vipiteno, insieme al nostro augurio di continuare con soddisfazione lo splendido percorso, ovunque.
A tutte noi e alle nostre figlie auguriamo che il “modello Vipiteno” si diffonda ad altri punti nascita, perché in ogni ospedale si possa vivere appieno la nascita rispettata sentendosi sicure e a proprio agio.
Giovanna e Beatrice, amministratrici del Forum PartoNaturale
VIPITENO OVUNQUE
Chiudono i cancelli
ecco è tutto vero
chiudo gli occhi ed il futuro appare nero
sì l’avevan detto ma non ci credevo
tanti piccoli passi per costruire
ed un pollice verso
basta per morire
basta per morire
Sbarrano i cancelli, da realtà diventa mito.
Sbarro gli occhi attonita: non può essere finito…
Esplode in mille schegge, pezzi del suo cuore,
chissà se germoglieranno… ma intanto questo muore.
Risuona nelle ostetriche un punto di domanda:
chissà cosa troveranno, alleati o chi comanda…
La ferma volontà e un tesoro di esperienza
ma delle donne e Madri non posson far senza
Rami di babbucce
fatte stando accanto
passi calmi, mani in tasca e una tisana,
lì in cucina tra gomitoli di lana.
Sparpagliati dispersi in luoghi diversi
Cosa vi porterete?
Forse poi vi arrenderete…
Forse poi vi arrenderete…
“Lunga vita a Vipiteno!” gridavano le donne.
Tanto impegno attivo, qualche notte insonne.
Chi crede d’aver vinto si accorgerà comunque
che adesso noi puntiamo a VIPITENO OVUNQUE
Né sogno né speranza, dev’essere obiettivo,
su traccia di un cammino che lo manterrà vivo
che mai vada perduta la grande competenza,
di ostetriche e di donne la presa di coscienza.
Vipiteno ovunque
Vipiteno ed oltre
Occhi grandi di una donna di domani
Sembran dire: “Hai il mio futuro nelle mani…”
Non l’abbiamo sognato, ricorda che è stato
E’ possibile, e sia
Vipiteno a casa mia.
Vipiteno a casa mia.
Le nostre figlie guardano, si fidano di noi
Che cosa lasceremo? Vipiteno e poi?
Se l’hanno chiuso è chiaro, dev’essere negato,
confronto scomodissimo, ed ecco, è cancellato.
Dove andremo, dove andranno per accogliere un bambino
forse poi si salveranno solo quelle col bollino…
Non è Miss Fisiologia non è gara di bellezza
tutte quante meritiamo del rispetto la certezza.
Era un nido caldo
di fiducia e calma
Campanile rosso fuori la finestra…
Dolce suono degli ottoni in un’orchestra…
Non l’abbiamo sognato, ricorda che è stato
E’ possibile, e sia…
Vipiteno è un po’ anche mia
Vipiteno è un po’ anche mia
Ovunque porteremo insieme il nostro canto,
ad ogni donna e mamma un’ostetrica stia accanto,
Sia favorita e accolta la consapevolezza
che parto rispettato vuol dire sicurezza.
“Vipiteno siamo noi, dentro o fuori queste mura”
questa è la promessa, dice: “non aver paura..
Comincerà da capo la lotta ed il cammino
siam decise ad onorare ogni madre e ogni bambino.”
Vipiteno ovunque
Vipiteno ed oltre
Occhi grandi di una donna di domani
Sembran dire: “Hai il mio futuro nelle mani…”
Non l’abbiamo sognato
Ricorda che è stato
E ancora sarà
Prima o poi rinascerà
Prima o poi rinascerà
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